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Strappi muscolari, cosa fare?

Marzo 16, 2022 by Fabio Scavelli0
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Quante volte capita di fare un movimento sbagliato e di provocare i cosiddetti strappi muscolari, che non sono altro che lesioni o lacerazioni delle fibre muscolari.

Cosa fare nell’immediato per alleviare il dolore lacerante che si avverte dopo lo strappo muscolare? Come intervenire per trattare la zona compromessa? A quale specialista rivolgerci?

Lo vediamo in questo articolo sulle conseguenze dello strappo muscolare, i trattamenti per curarlo e gli esercizi che si possono fare.

Cos’è lo strappo muscolare

Come premesso lo strappo muscolare è una lesione, una lacerazione del tessuto muscolare che solitamente riguarda gli arti inferiori, quindi le gambe, in particolare la parte posteriore della coscia, il quadricipite e il polpaccio.

Per quanto riguarda gli arti superiori, invece, lo strappo muscolare può colpire il bicipite o il tricipite brachiale.

Le lesioni muscolari vengono definite di I, II, III grado a seconda della gravità dell’infortunio.

A provocare lo strappo muscolare è sempre un trauma, nella fattispecie un trauma diretto, che spesso avviene negli sportivi, oppure un trauma indiretto che può accadere a causa di un movimento rapido e brusco che comporta una contrazione del muscolo responsabile dell’effetto traumatico a carico dei tessuti delle fibre muscolari.

Le circostanze in cui possono avvenire le contrazioni, in assenza di riscaldamento o quando il muscolo è affaticato.

I sintomi dello strappo muscolare

Il dolore intenso e persistente provocato dalla lacerazione è il sintomo più evidente dello strappo muscolare. La lacerazione causa il sanguinamento all’interno del tessuto lacerato, quindi, di conseguenza ci saranno un versamento e un gonfiore. La zona colpita risulta indurita, nodosa.

In sintesi, i sintomi dello strappo muscolare sono:

  • dolore
  • gonfiore
  • calore
  • non si riesce a camminare.

Cause

Tra le cause degli strappi muscolari gioca un ruolo piuttosto importante l’età. Infatti, le persone anziane tendono a essere meno attive e più sedentarie, compromettendo la funzionalità muscolare. E dobbiamo ricordare che il muscolo è un tessuto elastico che, se usato poco, non riesce a contrarsi andando facilmente incontro a traumi di tipo indiretto.

Cosa fare per il dolore nell’immediato?

Se restate vittime di uno strappo muscolare, è importante seguire alcuni piccoli accorgimenti:

non sforzate la parte e osservate il riposo assoluto del muscolo
applicate del ghiaccio sulla zona per almeno 15-20 minuti, ogni ora, per le 4-5 ore successive al trauma, per avere sollievo immediato dal dolore grazie all’effetto anestetizzante
tenete compresso il muscolo colpito dallo strappo e sollevate la gamba per migliorare la circolazione.

La visita e gli esami di approfondimento

Il medico che può approfondire il grado di lesione degli strappi muscolari, al fine di individuare la migliore terapia, è il fisiatra o l’ortopedico.

Dopo la visita obiettivo e l’anamnesi (raccolta di dati e informazioni sui sintomi) lo specialista potrà prescrivere una ecografia o una risonanza magnetica, per avere un quadro completo della situazione.

È importante capire come trattare gli strappi muscolari con una riabilitazione corretta in base al grado di lacerazione, per evitare il rischio di recidive.

I trattamenti per gli strappi muscolari

È poi la volta del fisioterapista che, sulla base delle indicazioni prescritte, dà avvio al trattamento.

I trattamenti possono essere suddivisi in 3 gruppi:

  • terapie manuali
  • terapie fisiche strumentali
  • esercizio terapeutico (stretching, potenziamento muscolare, riatletizzazione).

Uno dei trattamenti fisici strumentali più efficaci in fase iniziale per togliere l’edema e il dolore più rapidamente è la Tecarterapia, un apparecchio elettromedicale che aumenta il metabolismo cellulare, a creare una vasodilatazione e l’aumento della temperatura locale, tutto questo rende più rapidi i tempi di riparazione del tessuto biologico che viene drenato, nutrito e irrorato.

Un altro trattamento che si può affiancare alla tecarterapia è la massoterapia, ovvero massaggi che si effettuano attraverso tecniche precise che, anche in questo caso, velocizzano i tempi di riparazione dei tessuti ed evitano le conseguenze della cicatrice prodotta dalla lacerazione del muscolo.

Il trattamento prevede un massaggio decontratturante per favorire il ritorno venoso, il massaggio linfodrenante per togliere il gonfiore e un massaggio trasverso profondo per creare un effetto pompaggio delle sostanze riparatrici come sangue e ossigeno.

Gli esercizi da fare

In fisioterapia si possono eseguire degli esercizi mirati per una migliore guarigione e per la prevenzione di ipotetiche recidive: esercizi stretching, rispettando sempre la soglia del dolore, esercizi di rinforzo e flessibilità muscolare.

Dopo quanto si guarisce

I tempi di guarigione dipendono dalla quantità di fibre che sono state lesionate.


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