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Riabilitazione del crociato: dopo quanto si cammina e si torna a fare sport?

Luglio 15, 2020 by antonella1
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La riabilitazione del crociato post intervento consente il recupero completo del ginocchio sia in seguito a traumi sportivi che di altra natura. Ma dopo quanto tempo si può tornare a camminare e a fare sport

Tutti sappiamo quanto sia necessaria la riabilitazione del crociato dopo l’intervento di ricostruzione del legamento, ma non è altrettanto scontato poter stabilire i tempi di recupero. 

In generale, chi deve affrontare l’intervento di ricostruzione del legamento crociato non lo fa mai a cuor leggero. 

Una domanda che ci si pone prima di sottoporsi all’operazione chirurgica è ‘dopo quanto posso tornare a camminare?’. 

Per l’atleta poi le domande sui tempi di recupero che gli permettono di tornare ad allenarsi, a giocare, a competere, si fanno ancora più pressanti.

Le normali perplessità sull’intervento di ricostruzione del crociato

È tanta la perplessità sulla fase post operatoria e sui tempi di recupero per abbandonare le stampelle e tornare alla vita normale. 

Ebbene, con l’operazione chirurgica al ginocchio si torna alla piena funzionalità dell’arto, ma modalità e tempi di recupero dopo l’intervento – quindi dell’articolarità del ginocchio, del tono muscolare e la possibilità di fare sport – dipendono interamente dalla riabilitazione del crociato.

Dopo l’intervento, infatti, bisogna far fronte ad alcuni fattori come
l’impossibilità di un’estensione completa dell’arto

  • la rigidità del ginocchio
  • gonfiori
  • sintomi dolorosi
  • perdita di forza muscolare.

Ecco perché diventa assolutamente necessario iniziare sin da subito un percorso riabilitativo e fisioterapico che varia a seconda della persona.

A questo proposito, gli specialisti che si occupano della fase post-operatoria e della riabilitazione del crociato stabiliscono un protocollo personalizzato in base all’età, al sesso e alle attività / stile di vita del paziente.

Quali sono i tempi di recupero dopo l’operazione al legamento crociato

Con opportuni esercizi riabilitativi e graduali, per non stressare oltremodo l’articolazione, i tempi di recupero della camminata autonoma, senza le stampelle, si aggirano attorno alle 3-4 settimane.

Per quanto riguarda le altre attività, come la guida e il rientro al lavoro, ogni caso è a sé stante e da valutare in base al paziente, alla professione e al suo stile di vita, ma in media nell’arco di 2-3 mesi si può tornare alla normalità.

Sarà graduale, invece, la ripresa dell’attività fisica come per esempio la corsa che molti praticano per mantenersi in allenamento. E a maggior ragione dovrà essere ancora più accurata la riabilitazione atletica.

Riabilitazione del crociato post intervento nello sportivo

Diverso il discorso per la riabilitazione di sportivi e atleti dopo l’intervento chirurgico al ginocchio, perché in questo caso soggetto a sforzi maggiori che vanno reintegrati con gradualità.

Gli sportivi hanno bisogno di maggiore attenzione e cautela con un protocollo riabilitativo dedicato, che includa anche il recupero della forza muscolare (polpaccio e del quadricipite) e quello psicologico.

L’atleta può riprendere regolarmente gli allenamenti dopo il completo recupero della forza e dell’intensità muscolare, dietro controllo medico delle condizioni fisiche generali, quindi con la supervisione del chirurgo, del fisioterapista e del preparatore atletico.

Il tempo che si può stimare in questi casi varia dai 4-8 mesi, a seconda dello sport che si pratica (gli sport da contatto richiedono più tempo). 

Come premesso, soprattutto per lo sportivo la riabilitazione del crociato dopo l’intervento chirurgico gioca un ruolo fondamentale nel velocizzare il recupero dei gradi di movimento e della forza muscolare

Fra le varie metodiche che si possono adottare nel protocollo di riabilitazione, la ginnastica isocinetica si rivela particolarmente efficace e rapida nel raggiungere l’obiettivo.

Riabilitazione post operatoria del legamento crociato anteriore

Letteralmente l’obiettivo della riabilitazione – per tutti e non solo per gli sportivi – è quello di rimettere in piedi il paziente, farlo tornare a camminare, muovere e articolare il ginocchio in tutta la sua estensione.

La riabilitazione del crociato dovrebbe iniziare già dal 2° giorno dall’intervento e procedere per fasi.

Nelle prime fasi riabilitative post operatorie, l’obiettivo è sgonfiare il ginocchio (qualora si siano formati degli edemi sulla rotula) e ripristinare il movimento.

Dopo aver recuperato il movimento e i gradi di estensione persi durante l’intervento, si lavora al rafforzamento muscolare.

La riabilitazione inizia con esercizi di mobilizzazione passiva – fondamentale per recuperare il movimento e per vascolarizzare i tessuti – sia con macchinario che con il lavoro manuale del fisioterapista.

Dopo la mobilizzazione passiva, si passa al movimento attivo in estensione e flessione.

Recuperato il movimento articolare, il paziente dovrà rinforzare la muscolatura, responsabile della stabilità articolare.

Per quanto riguarda in particolare la muscolatura dello sportivo, la ginnastica isocinetica è ad oggi uno dei metodi più veloci ed efficaci.

Riabilitazione del crociato con ginnastica isocinetica

Dopo la ricostruzione del crociato l’atleta può iniziare un percorso riabilitativo con l’isocinetica che ha il vantaggio di dimezzare i tempi di recupero. Ma non solo.

L’isocinetica permette di personalizzare il protocollo di allenamento sulla base di valutazione oggettive:

  • il livello di forza/debolezza per i gradi di movimento considerati
  • i risultati che si ottengono lungo il percorso
  • gli obiettivi da raggiungere.

Il macchinario valuta e potenzia i gradi di movimento in cui il muscolo è più debole.

Permette infatti una prima valutazione isocinetica, restituendo grafici che mostrano le lacune di forza secondo alcuni gradi di movimento, monitorando i progressi attraverso test di valutazione dell’articolazione (in questo caso del ginocchio).

In base alla valutazione che indica i gradi di movimento più critici – ossia quelli dove si verifica la lacuna di forza – si andrà a impostare il percorso terapeutico necessario per la riabilitazione del crociato.

Come si pratica la ginnastica isocinetica?

La ginnastica isocinetica si pratica in modalità passiva con un macchinario che serve sia per testare che per riabilitare.

Il macchinario è composto da una sedia e da un dinamometro collegato a un computer che – oltre a permettere di allenare l’articolazione e la muscolatura in tutti i gradi presi in considerazione – rileva i dati forniti dal dinamometro in modo oggettivo e scientifico.

Impostato secondo alcuni parametri decisi in base alla valutazione iniziale, fa compiere al paziente movimenti passivi a una velocità costante ed entro una soglia ottimale in cui avviene uno scambio tra la spinta muscolare esercitata dal paziente e la resistenza di uguale intensità che oppone il macchinario.

Come funziona l’isocinetica per il rinforzo muscolare?

Il meccanismo dell’isocinetica funziona in modo tale da permettere la massima espressione della forza muscolare – secondo i gradi stabiliti – cui oppone una resistenza opposta ma equivalente, quindi di uguale intensità, per ogni grado di movimento.

A una maggiore spinta il muscolo incontra la resistenza del macchinario che fa lavorare in modalità passiva e a una velocità costante, senza esporre l’articolazione a sovraccarico o a lesioni, essendo la sua resistenza proporzionale alla forza esercitata e lavorando al di sotto della soglia di dolore.

In conclusione,

esistono varie metodiche riabilitative per il legamento crociato, ma quello che si può raggiungere con l’isocinetica è una modalità di recupero della forza muscolare ottimale in tempi più rapidi e con risultati oggettivi costantemente monitorati.

Scrivici pure senza esitare dal modulo dei contatti se hai perplessità o domande sulla riabilitazione del crociato, ti rispondiamo in tempi brevi.

     


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