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Spalla dolorosa? Ecco una possibile causa del dolore alla spalla

Luglio 8, 2020 by Valentina Montagna5
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La spalla dolorosa è una condizione molto comune che può avere diverse cause. Quali sono i sintomi da indagare per non rischiare il blocco della spalla?

La spalla dolorosa dovrebbe far scattare il campanello d’allarme quando ci sono sintomi che persistono: quando il dolore non passa malgrado gli antinfiammatori o il riposo momentaneo, ma al contrario si intensifica, quando non riusciamo a fare i movimenti anche più semplici, come alzare il braccio o portarlo dietro la schiena.

Coinvolta in tanti movimenti, considerando che unisce il tronco alle braccia, l’articolazione della spalla può essere soggetta a infiammazione e forte dolore in presenza di alcune patologie.

In questo articolo ne vediamo una tra le più diffuse, la capsulite adesiva (o spalla congelata).

In caso di capsulite (infiammazione della capsula che avvolge la spalla) si può – e anzi si dovrebbe – intervenire nella fase acuta per curare l’infiammazione, alleviare il dolore e recuperare il movimento normale della spalla.

Trascurare i sintomi – spesso sottovalutati – comporta il rischio di scivolare nella cronicizzazione del disturbo e del dolore, con la conseguenza di una grossa limitazione dei movimenti laterali e frontali.

Spalla dolorosa: quando intervenire per scoprire le vere cause?

La spalla è un’articolazione che sollecitiamo in tante occasioni, può quindi andare incontro a piccoli o grandi fastidi.

Il dolore alla spalla arriva all’improvviso e può manifestarsi sin da subito in modo ‘impertinente’, comparendo soprattutto durante la notte.

La spalla dolorosa può essere il sintomo di un banale affaticamento. In questo caso il dolore può anche scomparire da solo, aiutato da un antinfiammatorio.

Se invece il dolore si intensifica nel tempo, comportando una progressiva rigidità muscolare e riducendo sempre più la mobilità dell’articolazione, quindi la difficoltà a muovere e alzare il braccio, potrebbe trattarsi di una causa patologica a carico di articolazione, muscoli, strutture ossee, legamenti, tendini, borse o parti molli circostanti.

Per capire di quale patologia si tratta, bisogna fare una prima visita di valutazione con una diagnosi precisa per risolvere un problema che arriva anche a compromette seriamente la quotidianità: vita in casa, sport, vita lavorativa e sociale.

Infatti la capsulite adesiva può rendere arduo anche solo alzare il braccio per prendere un oggetto dallo scaffale, sollevare piccoli pesi, portare la spesa o lavorare al computer.

Capsulite adesiva o ‘spalla congelata’

La capsulite adesiva è una delle patologie più diffuse – soprattutto nelle donne tra i 40 e i 60 anni – è la capsulite adesiva, anche detta ‘spalla congelata’.

Si chiama spalla congelata perché si crea un blocco a causa di un ispessimento e retrazione della capsula (manicotto fibroso) che avvolge la spalla, e che sono dovuti all’infiammazione (capsulite).

Si manifesta senza preavviso e con sintomi spesso trascurati perché non riconducibili al problema.

La spalla fa male ma il dolore non si associa all’eventuale patologia, cercando di risolverlo con rimedi veloci che passano perlopiù attraverso i soliti antinfiammatori, o per l’immobilizzazione della spalla che in realtà peggiora il problema.

La spalla congelata può anche dipendere da una semplice infiammazione che se trattata in modo corretto può risolversi rapidamente con interventi mirati per curare l’infiammazione, ridurre il dolore e riabilitare l’articolazione.

In caso contrario, se si sottovaluta l’infiammazione, si può andare incontro alla cronicizzazione della capsulite che comporta la sempre maggiore restrizione della capsula con la progressiva perdita di elasticità e mobilità dell’articolazione.

Quali sono le cause della capsulite adesiva?

Le cause non sono sempre così definibili e specifiche. La capsulite adesiva può comparire per diversi fattori.

La rigidità – il sintomo più importante insieme al dolore – può essere legata a un trauma, a un’infiammazione o a immobilizzazione prolungata.

Altre cause possono nascondersi dietro patologie metaboliche (come diabete, ipercolesterolemia, problemi ormonali, tiroidei) che causano disturbi muscolari e tendinei. C’è infatti un forte legame tra patologie di tipo ormonale e quelle muscolo-scheletriche.

Anche l’ingresso nella menopausa può segnare l’inizio della capsulite adesiva, legata allo stress emotivo per il cambiamento ormonale che attraversa questa fase biologica della donna.

Sta di fatto che la spalla inizia a essere dolorante, soprattutto durante la notte, e a perdere la sua naturale mobilità. Per questa ragione si chiama spalla congelata, perché si avverte come un blocco, una rigidità.

Come dicevo, il problema è che spesso si ignora la vera natura del disturbo, pensando sia qualcosa di transitorio o dovuto a un movimento fatto male.

E può anche essere, certo, ma dovremmo prendere provvedimenti già quando vediamo che il dolore non passa e che i movimenti della spalla dolorosa non sono naturali, bensì compensatori.

Anche perché la capsulite adesiva è una patologia altamente invalidante che comporta una perdita di movimento che può durare anche un tempo lungo, dai 6 mesi ai 2 anni.

Quali sono i sintomi da non sottovalutare quando la spalla fa male?

Ne bastano pochi ma essenziali per capire che la spalla dolorosa può avere una sua causa precisa, e per evitare il blocco articolare:

  • dolore acuto che diventa sempre più intenso
  • rigidità articolare (difficoltà ad alzare il braccio e a ruotare la spalla
  • limitazione nei movimenti anche del collo e del tronco.

Quali visite ed esami bisogna fare per diagnosticare la capsulite adesiva?

La diagnosi passa per un primo esame clinico, quindi una visita del paziente che riporta i sintomi allo specialista.

La visita deve far luce sul grado di rigidità e sulla capacità dei movimenti nelle rotazioni che non avvengono più in modo naturale bensì compensatorio.

In seconda battuta gli esami diagnostici servono a confermare la patologia e ad escludere eventuali calcificazioni. Fra questi, la più comune radiografia e la risonanza magnetica.

Una volta raccolti tutti i dati necessari, si indirizza il paziente verso un protocollo di terapia.

Quali sono le cure per la capsulite adesiva?

Il trattamento fisioterapico include terapie mediche strumentali, sedute di fisiochinesiterapia (tipo pompages), massaggi, trattamenti riabilitativi.

Nella fase acuta, il trattamento può prevedere il riposo funzionale di almeno 7-15 giorni con l’assunzione di analgesici, antinfiammatori (es. FANS).

Per spegnere l’infiammazione e alleviare il dolore lancinante può essere necessaria una terapia del dolore con:

  • radiofrequenza
  • onde d’urto (aumenta la vascolarizzazione della capsula)
  • tecarterapia
  • infiltrazioni con cortisonici e acido ialuronico.

Come recuperare la piena mobilità della spalla?

Una volta alleviato il dolore delle spalla, per recuperare la piena mobilità si deve fare un percorso riabilitativo per restituirle articolarità e forza muscolare.

Il percorso include una serie di interventi, fra i quali:

  • pompage della scapola (pompage articolare)
  • esercizi di stretching per allentare le tensioni della capsula
  • movimenti braccio e spalla anche con attrezzi (es: rotazione interna, estensione ecc.).

A seconda della gravità, la guarigione può avvenire in un arco di tempo che va all’incirca dai 6 ai 12 mesi.

In conclusione

Trattare la capsulite adesiva in tempo, senza attendere lo scorrere del tempo, può fare una grande differenza nella sua risoluzione.

Ciò detto, non dimentichiamoci mai che ogni caso è a sé stante: prima di giungere a qualsiasi conclusione, bisogna conoscere il problema.

Contattaci se hai domande, se vuoi valutare le cause della spalla dolorosa, oppure se vuoi sapere nel dettaglio quali sono le terapie e i percorsi riabilitativi da capsulite adesiva.


5 comments

  • Francesca

    Maggio 20, 2021 at 3:33 am

    Buongiorno, oltre a prendere tutti gli antinfiammatori immaginabili, ho provato a prendere anche l’ossicodone, ma niente, il dolore resta lì invariato. Ho fatto infiltrazioni, Tecar, onde d’urto, ma niente, non risolvo il mio problema. Non so che altro fare, il dottore che mi segue sembra non essere preparato, visto che mi dice di andare al mare per fare passare il dolore. Se poteste aiutarmi a capire come procedere ne sarei felice. Grazie.

    Reply

    • antonella

      Maggio 20, 2021 at 4:07 pm

      Gentilissima,

      ci dispiace che Lei non abbia ancora trovato sollievo e cura per il suo problema. Per poterle dare suggerimenti più appropriati , avremmo necessità di avere ulteriori informazioni circa la sua storia anamnestica o clinica. Se vuole, può contattarci senza impegni al seguente numero di telefono 096280165.
      Saluti

      Reply

    • IDA

      Febbraio 26, 2022 at 3:02 pm

      Buongiorno,ho avuto lo stessa problema provando tutti i metodi, finalmente ho risolto questa malattia con il 60% grazie ai raggi infrarossi (IR) l’apparecchio lo comprato da Amazon. Buona guarigione

      Reply

  • Loredana Annino

    Ottobre 2, 2021 at 8:29 pm

    Buonasera sono Loredana, dal settembre dello scorso anno avverto dolore lungo il braccio destro da lì a qualche settimana difficoltà ad alzarlo, dopo vari esami la diagnosi è lesione del tendine sovraspinoso e capsulite adesiva, comincio terapia farmacologica e fisioterapia a Marzo visto i pochi risultati consulto ancora l’ortopedico che decide di operarmi per la sutura del tendine e nel contempo la mobilizzazione, risultati? il tendine tutto ok, ma il braccio resta sempre bloccato nonostante tutti i giorni faccia terapia.
    Il 14 Settembre in narcosi mi è stato rifatto lo sbocco, risultati meno che niente…… Oggi 2 Ottobre ho rivisto il mio ortopedico che mi ha programmato un nuovo ricovero per fare un lavaggio arthroscopico, che fare sono molto confusa, spero considerate questo mio messaggio e riceva una risposta celere visto che i tempi da qui al ricovero non sono lunghi.
    Ringrazio in anticipo per la risposta e vi auguro una buona serata. Grazie

    Reply

    • antonella

      Novembre 15, 2021 at 5:36 pm

      Buonasera, sarebbe utile fare delle infiltrazioni, onde d’urto e mobilizzazione dell’arto.

      Reply

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